L’influencer marketing uno strumento sempre più utilizzato dai brand all’interno della loro comunicazione.
L’influencer marketing comprende una serie di azioni che coinvolgono testimoni, blogger, creator digitali o recensori sui social media, i quali provano, convalidano e poi comunicano ai propri follower l’efficacia di un marchio, prodotto o servizio. Sebbene alcuni esperti lo ritengano superato o lo considerino una componente secondaria del marketing, il processo di ricerca, contatto, selezione, briefing, revisione dei contenuti e monitoraggio dei risultati lo rendono ancora una potente leva per aumentare la visibilità e le conversioni.
Che cos’è l’influencer marketing
Definire l’influencer marketing in una singola frase è complesso. In sintesi, si tratta di una strategia che si avvale delle sponsorizzazioni e delle menzioni da parte di influencer, ossia persone con un ampio seguito sui social media che sono considerate esperte nella propria nicchia di settore. Che si tratti di cibo, tecnologia, viaggi, business, moda, bellezza, fai da te, automobili o anche digital marketing, ogni settore ha i suoi influencer, leader di opinione, guru e trend setter, che testano nuovi prodotti, condividono notizie e recensioni sui loro canali. Se in passato i blog e i siti web personali degli influencer erano i canali principali, oggi si prediligono i social media più pertinenti al tema trattato.
Fai attenzione a non definirli semplicemente influencer, testimonial o ambassador, perché potresti apparire un po’ “datato”: preferiscono essere chiamati creator digitali. Dopo la fase pionieristica che ha visto emergere vere celebrità come la Ferragni o Clio MakeUp, ci troviamo in un’epoca in cui il ruolo di influencer è diventato accessibile a tutti, anche grazie a piattaforme come Instagram e soprattutto TikTok. La creatività è al centro dell’attenzione, così come la capacità di realizzare brevi video, tecnicamente impeccabili per ritmo, location e narrativa, seguendo le tendenze e costruendo un rapporto empatico con la propria community.
I critici potrebbero considerare questo lavoro semplice, o addirittura non considerarlo un vero lavoro, ma la realtà è che, al di là dei fenomeni effimeri, i professionisti della creatività digitale svolgono un lavoro a tempo pieno che
unisce scrittura, fotografia, produzione video e relazioni pubbliche. Secondo la ricerca “Future of Creativity” condotta da Adobe nella seconda metà del 2022, la cosiddetta creator economy sta consentendo a sempre più persone di monetizzare i propri contenuti, beni e servizi online sfruttando la propria creatività e passione. Negli ultimi due anni, quindi dalla pandemia in poi, il mercato globale ha visto l’ingresso di oltre 165 milioni di nuovi creator, portando il totale dei creator digitali nel mondo a 303 milioni. Lo studio evidenzia inoltre che la Creator Economy sta ridefinendo diversi aspetti della cultura e della società, dall’evoluzione del lavoro alle strategie pubblicitarie delle aziende, fino al sostegno di cause sociali e temi cruciali come ambiente, inclusività e salute mentale.
Come funziona l’influencer marketing
L’influencer marketing ha successo grazie alla forte fiducia che gli influencer hanno
guadagnato sui social network da parte dei propri seguaci. I consigli che essi condividono vengono percepiti come una potente forma di social proof per i potenziali clienti di un marchio.
Parlando dei vari settori e delle piattaforme utilizzate, è importante comprendere che ciascun settore ha il proprio pubblico e le piattaforme social più adatte; di conseguenza, ci saranno anche gli influencer più seguiti ed efficaci, attivi su tali specifiche piattaforme.
Ad esempio, Instagram – una delle piattaforme preferite per l’influencer marketing in generale – è molto versatile ma gode di un grande seguito nei settori della moda, dei viaggi, del cibo (con ricette e recensioni), del fitness, del benessere e della bellezza, con un pubblico prevalentemente femminile. Inoltre, affronta tematiche legate alla psicologia, alla motivazione, al digital marketing e all’innovazione.
YouTube, d’altra parte, è uno dei principali canali per argomenti come automotive, fai da te, tecnologia, con un pubblico principalmente maschile alla ricerca di tutorial, video recensioni e guide informative che spesso precedono l’acquisto di un prodotto.
Strategie di influencer marketing
Nella pratica, come si implementa l’influencer marketing?
Una strategia efficace deve passare attraverso una serie di passaggi e non può basarsi esclusivamente sull'”entusiasmo” di coinvolgere la celebrità più popolare del momento o il guru del settore che stiamo affrontando. Questo approccio potrebbe non garantire risultati tangibili. Ecco alcuni consigli.
Prima di tutto, bisogna considerare il proprio target di utenti e le proprie buyer personas, oltre alla tipologia di risultati che si vogliono ottenere. Ad esempio, se stiamo lanciando una nuova linea di cosmetici vegani 100% naturali, è probabile che Instagram sia la piattaforma ideale per ottenere recensioni, storie, reel e dirette con le beauty-blogger più influenti. Se ci rivolgiamo a un pubblico giovane e desideriamo un approccio più divertente, potremmo valutare TikTok. Al contrario, se vogliamo offrire tutorial professionali di trucco estesi in formato video, YouTube è la scelta più adatta. Naturalmente, non è escluso utilizzare una combinazione di diverse piattaforme, ma è importante tenere presente che gli influencer sono spesso specializzati e hanno un seguito consolidato su una piattaforma specifica.
Il passo successivo è fare outreach, cioè cercare e selezionare attivamente i profili in linea con il prodotto, servizio o marchio che vogliamo promuovere. Qui, la dimensione dei profili è un aspetto fondamentale, il quale dipende anche dal budget disponibile. È importante stabilire aspettative realistiche: pretendere di coinvolgere celebrità con centinaia di migliaia di follower offrendo solo prodotti in cambio di esposizione è irrealistico. Per prodotti di nicchia, potrebbero essere più efficaci i nano-influencer o i micro-influencer, che hanno un seguito più ristretto (dai 2.000 ai 10.000 follower) ma un alto tasso di coinvolgimento con la propria audience.
Conclusione
Infine, è essenziale seguire linee guida di comunicazione, utilizzare menzioni e hashtag appropriati. L’influencer marketing non è una campagna digitale automatizzata né un semplice annuncio pubblicitario: gli influencer sono persone con uno stile unico e proprio, e sono seguiti proprio per questo motivo. È importante fornire loro le informazioni necessarie per parlare del nostro marchio in modo autentico, senza cercare di dettare ogni dettaglio. Le possibili forme di collaborazione sono molteplici: dalla creazione di recensioni alla realizzazione di dirette con altri soggetti o rappresentanti dell’azienda, fino a video tutorial, contenuti divertenti, sondaggi e giveaway per i follower, ricette e contenuti più
approfonditi che diventano asset di qualità per il marchio.
Se l’obiettivo è aumentare la consapevolezza del marchio, la diffusione di contenuti
potrebbe essere prioritaria. Se, invece, l’obiettivo è generare lead e conversioni, un
approccio più orientato all’affiliazione, con una feed corrisposta all’influencer per ogni conversione ottenuta, potrebbe essere più vantaggioso. Secondo uno studio condotto da Talkwalker, sempre più brand intraprendono campagne di influencer marketing orientate alla lead generation anziché limitarsi alla notorietà del marchio, come accadeva in passato.